San Benedetto Val di Sambro: “Incentiviamo le famiglie, contro lo spopolamento della montagna”

Oltre alle politiche per la famiglia già attivate, l’ente aderisce alla rete “Comuni amici della famiglia”

Articolo di Bruno Di Bernardo

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Il sindaco Santoni coi ragazzi, provenienti da tutto il mondo, che dal 7 al 28 luglio hanno partecipato ad un campo educativo a San Benedetto

Il Comune di San Benedetto Val di Sambro decide di impegnarsi in prima linea per contrastare lo spopolamento della montagna bolognese. Con una delibera consiliare approvata all’unanimità da maggioranza e opposizione il 24 luglio scorso il Comune di San Benedetto Val di Sambro ha deciso di aderire al network “Comuni amici della famiglia”, primo comune della Città Metropolitana di Bologna e secondo dell’Emilia-Romagna dopo Cervia.

Il modello – riferisce una nota dell’Unione dei Comuni – nasce dall’esperienza della Provincia di Trento e mira ad attivare un laboratorio sulle politiche familiari per sperimentare nuovi modelli di welfare generativo. “La denatalità si è acuita dal 2010 in poi. Siamo arrivati – commenta il sindaco di San Benedetto Val di Sambro Alessandro Santoni – a tassi di natalità in calo del 25- 30% rispetto agli anni che hanno preceduto la crisi, e che già erano bassi. Tale fenomeno, se non adeguatamente arginato, provoca l’impoverimento del territorio ed il fisiologico invecchiamento della popolazione”.

Come scrivevamo sul notiziario Un’Idea di Appennino di Giugno, nel 2017 San Benedetto Val di Sambro ha perso 40 residenti, pari allo 0,94%. La sua popolazione, secondo i dati della Città metropolitana, alla data del 31 dicembre 2017 era pari a 4209 persone, di cui 2.141 maschi e 2.068 femmine.

A livello regionale – aggiunge il sindaco – ci sono state esperienze positive come il contributo rivolto alle famiglie per l’abbattimento dei costi dei centri estivi: a San Benedetto hanno partecipato circa 60 bambini e parte dei costi saranno rimborsati” continua il primo cittadino di San Benedetto. “Altro servizio molto apprezzato dalle famiglie è quello del servizio di trasporto scolastico, radicato e capillare in tutte le frazioni, servizio comunque  molto costoso per il comune, che si fa carico dell’80% del costo relativo. Ma oltre al consolidamento di tali azioni, allo studio per il prossimo futuro ci sono  agevolazioni tariffarie ed altre iniziative da sviluppare con operatori privati che, assieme al comune, dovessero decidere di porre attenzione a questo tema di fondamentale importanza per la nostra società e per l’Appennino in particolar modo”.

 

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