Un duro comunicato del comitato dal titolo ironico fa l’elenco impietoso degli annullamenti e dei ritardi dei primi due giorni di riapertura della linea
Articolo di Bruno Di Bernardo
“Riapertura col botto!” titola il comunicato che Valerio Giusti, del Comitato pendolari della Porrettana, ha inoltrato in tarda serata di ieri 27 agosto, dopo una giornata campale tra ritardi e annullamenti di treni senza nessun avviso.
“Delusione, scherno, frustrazione e rabbia. Questi sono alcuni dei sentimenti – racconta il comunicato – che hanno pervaso i pendolari che questa mattina si accingevano a raggiungere i luoghi di lavoro fiduciosi che le tre settimane di bus sostitutivi e di sacrificio sarebbero stati sufficienti a garantire, finalmente, un viaggio puntuale e sereno. La soppressione di due treni Tper nella serata di ieri aveva già contribuito a destare le prime perplessità: non abbiamo ricevuto informazioni, come non le hanno ricevute gli utenti che inutilmente aspettavano il loro transito, ma si parla di mancata designazione di personale e materiale: forse si sono dimenticati di avvertire Tper della riattivazione della linea visto che i bus sostitutivi erano ancora fermi a Sasso Marconi.
Ecco il “bollettino di guerra” dei ritardi della giornata del 27 agosto:
Da Porretta:
6340 delle 06:40 ritardo di 53 minuti;
11470 delle 07:18 ritardo di 37 minuti;
11614 delle 07:50 ritardo di 34 minuti;
6342 delle 08:22 ritardo di 11 minuti;
6344 delle 09:22 ritardo di 5 minuti;
11472 delle 10:22 ritardo 24 minuti;
Da Bologna:
11431 delle 05:52 ritardo di 19 minuti;
11551 delle 06:30 ritardo di 14 minuti;
6341 delle 07:04 ritardo di 20 minuti;
6343 delle 08:04 ritardo di 70 minuti;
11477 delle 09:04 ritardo di 22 minuti; (10 minuti quasi tutti i treni successivi).
Se non bastasse, sono stati soppressi i treni Marzabotto 11435 e 11436 mentre ha fatto un ritardo di 41 minuti il treno 11563 delle 7:34.
Ancora una volta “i viaggiatori sono stati lasciati completamente abbandonati nelle stazioni e sui treni senza alcun tipo di informazione. Nessuno si è degnato di comunicare cause e situazione a pendolari e al Comitato“.
“Non ci rimane – conclude il comunicato – che prendere atto che dopo tre settimane di lavori siamo tornati allo stesso punto di partenza con incomprensibili guasti e disservizi che mostrano una reale incapacità di garantire un servizio ferroviario decente e dignitoso per i cittadini della Valle del Reno. I pendolari chiedono una class action, vittime ripetute di un sistema che non riesce a garantire il quotidiano viaggio verso il proprio posto di lavoro”.